CASTELVECCHIO SUBEQUO – Dal primo gennaio sono rimasti senza pediatra gli 800 piccoli pazienti della Valle Subequana che erano in cura dalla dottoressa andata in pensione il 31 dicembre scorso, che si occupava degli ambulatori di Raiano e Castelvecchio Subequo.
Almeno la metà dei bambini risiede in Valle Subequana e i genitori hanno avviato una petizione che è stata inviata al manager della Asl Rinaldo Tordera, in cui si chiede di prevedere un sostituto medico nell’ambulatorio di Castelvecchio almeno per i mesi invernali, da recedere poi stabile negli altri periodo dell’anno. I genitori, inoltre, in questi primi giorni dell’anno si sono dovuto recare negli ambulatori della Valle Peligna, vista la chiusura di quello di Castelvecchio , e qui si sono sentiti rispondere che la maggioranza dei medici ha già raggiunto il limite massimo dei pazienti, per i quali Rino a sei anni, estendibili a 12, è obbligatorio il pediatra.
Di seguito la lettera dei genitori.
“Dal 1° Gennaio 2019, in seguito al pensionamento del medico titolare, il distretto sanitario di Castelvecchio Subequo non garantisce più l’ambulatorio di assistenza pediatrica. Con la presente lettera mamme e papà tutti del comprensorio subequano intendono porre alla Sua attenzione il disagio e il disappunto insieme per la privazione di uno dei servizi più importanti e delicati di una comunità, che tocca la salute dei minori e il diritto a garantirla.
In tutto sono circa 800 i piccoli assistiti, tra Castelvecchio e Raiano (anch’esso servito dall’ambulatorio pediatrico ormai vacante) che si sono recati e si stannorecando presso gli uffici preposti del distretto peligno-sangrino, per effettuare il cambio pediatra, così come prevedono le norme in essere. Sono solo tre gli ambulatori pediatrici rimasti operativi,(considerato un altro pensionamento che ha interessato il territorio peligno), di cui uno a Castel di Sangro, in pochi giorni arrivati a saturazione.
Siamo a conoscenza che per supplire alla sede vacante occorre rispettare bacini di utenza minimi, previsti dalla legge, e precise procedure di chiamata .
Ma la legge ( i suoi numeri) non può non considerare le conseguenze di una mancata copertura della sede vacante in questa parte dell’Abruzzo interno.
Siamo in piena stagione invernale e in piena fase di espansione di epidemie virali, senza contare le situazioni di criticità che possono sopraggiungere. Questo significa che le famiglie, soprattutto quelle con bimbi appena nati o piccolissimi, sono costrette a percorrere dai 30 chilometri in su per raggiungere il pediatra di base scelto, tra Pratola Peligna, Sulmona e anche Castel di Sangro, per effettuare i dovuti controlli.
Inoltre, le ben conosciute condizioni di viabilità delle aree di montagna, nella fattispecie della SS5 Tiburtina, che ci collega al comprensorio peligno, rischiano di allungare i tempi di adeguato intervento assistenziale.
In aggiunta, ma non per ultimo, la mancata copertura dell’ambulatorio pediatrico sarebbe un altro duro ed inaccettabile colpo alla sopravvivenza di questo comprensorio, già da anni alle prese con uno spopolamento galoppante, spinto anche dalla spogliazione di servizi che fanno capo ai livelli essenziali di assistenza.
Per questo, CHIEDIAMO:
1. nell’immediato una soluzione tampone che possa garantire la presenza di uno specialista presso l’ambulatorio del Distretto di Castelvecchio, soprattutto in questi mesi di rigore invernale;
2. una soluzione a più ampio raggio che, per le ragioni di cui sopra, consenta di provvedere in maniera stabile alla copertura dell’ambulatorio rimasto vacante.
In attesa di riscontro, i genitori sottoscrivono la lettera, inviando in allegato la raccolta firme”.